📆Sabato 2 dicembre, dalle 9 alle 13 sulla piattaforma Zoom corso per imparare come usare la grafica a supporto della #docenza di materie scientifiche.
🎮Parleremo di didattica ludica, #gamification e visual storytelling. I corsi sono adatti a tutti: da chi ha appena iniziato ad insegnare o vorrebbe farlo, a chi ha tanti anni di esperienza. Da chi non sa accendere un pc, a chi mastica Kahoot e Quizizz come chewing gum; dalle elementari fino alle superiori e oltre.
Approfondimento sull’accesso alle classi di insegnamento A-15, A-28, A-31, A-50 per laureati in Biotecnologie Vecchio e Nuovo ordinamento:
Il laureato quinquennale in Biotecnologie (qualsiasi indirizzo) può accedere alla classe di insegnamento A-28 (Matematica e Scienze alle Scuole Secondarie di primo grado) purché il piano di studi, fra laurea triennale e laurea magistrale, abbia previsto almeno 132 crediti nei settori scientifico disciplinari MAT, FIS, CHIM, GEO, BIO, INF/01, INF-ING/05, di cui almeno 30 in MAT, 12 in FIS, 6 in CHIM, 6 in GEO, 6 in BIO, 6 in INF/01 o in ING-INF/05 o in SECS-S/01.[1]
Il laureato quinquennale in Biotecnologie (qualsiasi indirizzo) può accedere alla classe di insegnamento A-50 (Scienze Naturali, Chimiche e Biologiche alle scuole secondarie di secondo grado) conseguendo almeno 12 CFU in settori GEO (anche dopo la laurea); il laureato quinquennale in Biotecnologie Mediche, Veterinarie e Farmaceutiche, in aggiunta, dovrà conseguire almeno 12 CFU in settori BIO/Ol-11 o 18 o 19.
Il laureato quinquennale in Biotecnologie Mediche può accedere, oltre alle classi di concorso di cui sopra, anche alla classe di insegnamento A-15 (Discipline Sanitarie alle Scuole Secondarie di secondo grado) purché il piano di studi abbia compreso almeno 48 crediti nel settore scientifico disciplinare MED, così distribuiti: almeno 12 in MED/34, almeno 24 in MED/42, almeno 12 in MED/45 [2].
Il laureato quinquennale in Biotecnologie Agrarie o Industriali può accedere, oltre alle classi di concorso di cui sopra, anche alla classe di insegnamento A-31 (Scienze degli Alimenti alle Scuole Secondarie di secondo grado).
Aggiungiamo che dal 2017 sono necessari, per coloro i quali si iscrivono nelle graduatorie all’insegnamento per la prima volta, 24 CFU in pedagogia/didattica e 12 CFU in materie GEO per l’accesso alle classi di concorso A-28 e A-50.
Per coloro i quali invece risultano già iscritti nelle graduatorie, i 24 CFU in pedagogia/didattica risulteranno necessari in un secondo momento ovvero per il percorso di abilitazione e per le procedure concorsuali finalizzate all’ assunzione a tempo indeterminato; attualmente vige una fase transitoria per la quale saranno necessari fino a 60 CFU totali. Tali CFU non sono necessari per le lauree antecedenti alla data di entrata in vigore del D.M. 259/2017 in ottemperanza al corrispondente Art.5. Questo discorso è valido per l’accesso alle classi di concorso A-28, A-50, A-15. Per la classe di concorso A-31 serviranno i CFU in pedagogia/didattica ma non sono necessari i CFU in materie GEO.
Sottolineiamo, inoltre, che per i laureati a partire dall’anno accademico 2019/2020 i crediti GEO di cui sopra devono essere acquisiti durante il percorso universitario e non post-universitario per accedere alla classe di concorso A-28.
Si ricorda inoltre che, ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici, esiste equiparazione tra i diplomi di laurea vecchio ordinamento e quelli nuovo ordinamento per le classi di laurea in Biotecnologie. La norma di riferimento è rappresentata dal Decreto Interministeriale del 9 luglio 2009 che equipara diplomi di laurea di vecchio ordinamento (DL), lauree specialistiche (LS) e lauree magistrali (LM), ai fini della partecipazione ai pubblici concorsi, come da apposita tabella di equiparazione DLLS-LM a esso allegata.
Si ricorda infine un punto importante oggetto di alcuni ricorsi recenti: tale equiparazione opera in tutti gli ambiti concorsuali e per estensione anche alle fattispecie di tipo para-concorsuale come la partecipazione a procedure abilitative o l’iscrizione nelle graduatorie scolastiche, come attestato dai decreti relativi all’inserimento nelle graduatorie provinciali per l’insegnamento emanati periodicamente.
Normativa di riferimento:
DI 5 Maggio 2004 Equiparazioni dei diplomi di laurea (DL) secondo il vecchio ordinamento alle nuove classi di laurea delle lauree specialistiche (LS), ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici
DM 22/2005 Lauree specialistiche per l’insegnamento, i requisiti minimi e i titoli aggiuntivi ai fini dell’ammissione alle Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario e per il reclutamento del personale docente a tempo determinato nelle scuole secondarie
DI 09 Luglio 2009 Equiparazioni tra lauree di vecchio ordinamento, lauree specialistiche e lauree magistrali ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici
DM 62/2011 Titoli di accesso alle graduatorie di circolo e d’istituto
DM 353/2014 Titoli di accesso alle graduatorie di circolo e d’istituto
DM 259/2017 Revisione e aggiornamento della tipologia delle classi di concorso per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado
DPR 19/2016 Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento
[1] Riguardo i suddetti settori disciplinari si intende: MAT: materie afferenti all’area 01 delle scienze matematiche ed informatiche; FIS: materie afferenti all’area 02 delle scienze fisiche; CHIM: materie afferenti all’area 03 delle scienze chimiche; GEO: materie afferenti all’area 04 delle scienze della Terra; BIO: materie afferenti all’area 05 delle scienze biologiche; INF-ING: materie afferenti all’area 09 dell’ingegneria dell’informazione; SECS-S: materie afferenti all’area 13 delle scienze economiche e statistiche
[2] Per settore disciplinare MED si intende quello che afferisce all’area 06 delle scienze mediche.
Il tema del lavoro (e come ottenerlo) è un tema pressante per molti, soprattutto per chi sta muovendo i primi passi fuori dall’Università, o ci sta provando.
Proprio per aiutare chi si trova in questa situazione ed è preso tra mille dubbi e domande senza risposte, Lorenza Moscarella e Davide Ederle, con il patrocinio di Biotecnologi Italiani, hanno organizzato una chiacchierata che, partendo proprio dalle vostre domande, proverà ad offrire qualche risposta e anche qualche chiave interpretativa di un mondo, quello aziendale, che risponde a logiche molto diverse da quelle universitarie.
L’evento su terrà il prossimo giovedì 9 alle 21 su Meet. Per partecipare è sufficiente registrarsi a questo indirizzo: https://lnkd.in/eHSb72tf ___________
ATTENZIONE: l’evento è gratuito e aperto a tutti, non solo ai biotecnologi, ma i posti sono limitati. I soci di Biotecnologi Italiani avranno priorità d’accesso.
BANDO DI CONCORSO PER LA CREAZIONE DI IMMAGINI E STORIE SULLE BIOTECNOLOGIE REGOLAMENTO
Art. 1 – Organizzazione proponente Biotecnologi Italiani, in collaborazione con il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università degli Studi Milano Bicocca, il Consorzio Italbiotec, Science Draw Graphic, FormazioneNelFarmaceutico.com, Cereal Docks, Copan, OpenZone e con il patrocinio della Conferenza Nazionale Permanente dei Corsi di Studio in Biotecnologie e Assobiotech, in vista della European Biotech Week, che si terrà nella settimana tra il 27 Settembre e il 3 ottobre 2021, promuove la III edizione del concorso Biotechjob, biotecnologi al lavoro.
Art. 2 – Oggetto e finalità L’iniziativa invita a raccontare chi sono i biotecnologi e cosa fanno declinando il tema: “Biotech… che storia!” attraverso la creazione di (categoria 1) immagini – illustrazioni – foto e (categoria 2) storie – racconti. L’obiettivo del concorso è quello di valorizzare tutti gli aspetti della professione del Biotecnologo nei campi in cui esso opera.
Art. 3 – Modalità di partecipazione e scadenza La partecipazione al concorso è gratuita. Con l’invio delle proposte di cui all’art. 2 i partecipanti accettano integralmente, senza riserva alcuna o condizione, quanto contenuto nel bando, nonché tutte le norme relative alla privacy. Il concorso è aperto a tutti coloro in possesso di una Laurea in Biotecnologie (vecchio e nuovo ordinamento) o regolarmente iscritti ad un corso di Laurea in Biotecnologie riferentesi a una qualsiasi delle classi (L-2, LM-7, LM-8, LM-9). Per partecipare occorre inviare, entro e non oltre il 30/06/2021, all’indirizzo: segreteria@biotecnologitaliani.it i seguenti documenti: 1) Gli elaborati in formato digitale tra quelli indicati all’art. 2, preferibilmente in uno dei seguenti formati: .png, .jpeg, .ai, .pdf per la categoria (1) immagini/illustrazioni o .pdf, .docx, .doc per la categoria (2) storie/racconti (la lunghezza del testo non deve eccedere le 7.500 battute spazi inclusi), accompagnati da un titolo e descrizione di ciascuna opera nonché di un breve profilo dell’autore. Qualora il formato utilizzato non fosse tra quelli indicati, la giuria valuterà con l’autore l’idoneità dell’elaborato. Ciascun partecipante potrà inviare fino ad un massimo di 5 elaborati. 2) Modulo di Iscrizione e Autocertificazione – allegata al presente bando – che attesti la Laurea o l’effettiva iscrizione ad un corso di Laurea in Biotecnologie.
Il concorso è suddiviso in tre fasi: Fase 1: elaborazione e invio dei materiali. Sarà possibile inviare i propri elaborati fino al 30 Giugno 2021 h. 23:59. Fase 2: finalisti. Entro il 31 luglio, la giuria identificherà i finalisti di ciascuna categoria e si riserva il diritto di richiedere ulteriori informazioni, chiarimenti o modifiche da effettuare entro e non oltre il 31 Agosto. Fase 3: premiazione dei vincitori per ciascuna categoria durante la European Biotech Week 2021.
Art. 4 – Premi Gli elaborati inviati saranno esaminati da una giuria, composta da un rappresentante di ciascun partner, che a suo insindacabile e inappellabile giudizio, eleggerà il o i vincitori per ciascuna categoria.
Il concorso mette in palio per tutti i finalisti: ● Partecipazione a visite guidate ad iniziative aziendali organizzate dai partner industriali (Cereal Docks, Copan, OpenZone)
I vincitori avranno la possibilità di accedere ad un corso di formazione offerto da uno dei partner formativi del concorso, a seconda del premio vinto: ● 1 accesso gratuito a un corso di formazione offerto da Science Draw Graphic (http://www.sdg.science/didattica.html) ● 1 accesso gratuito a un corso a scelta dal catalogo del Consorzio Italbiotec (http://www.italacademy.it/tutti-i-corsi/) ● 1 accesso gratuito a un corso a scelta dal catalogo BiotechJob di FormazioneNelFarmaceutico.com (https://formazionenelfarmaceutico.com/p/biotechjob)
La giuria si riserva la possibilità di premiare anche materiali ritenuti meritevoli con premi speciali. È inoltre facoltà della giuria richiedere i file originali nel caso si rendessero necessari.
Art. 5 – Diritti e Responsabilità dell’autore Ogni partecipante conserva la proprietà intellettuale del materiale fornito, ma concede una liberatoria all’utilizzo dello stesso a Biotecnologi Italiani e ai partner del progetto fatta esclusione che per contesti che ne pregiudichino la dignità personale ed il decoro. L’utilizzo del materiale è da considerarsi effettuato in forma gratuita. Ogni partecipante è unico responsabile di quanto forma oggetto della sua immagine, pertanto s’impegna ad escludere ogni responsabilità di Biotecnologi Italiani e dei partner del progetto. In particolare dichiara di essere unico autore delle immagini e dei testi inviati e che sono originali, inedite e non in corso di pubblicazione, che non ledono diritti di terzi e che qualora ritraggano soggetti per i quali è necessario il consenso o l’autorizzazione l’autore ne sia in possesso. Ogni partecipante “accetta” incondizionatamente tutte le norme del presente regolamento. All’atto di iscrizione al Concorso i partecipanti autorizzano preventivamente ogni e qualsiasi ripresa radiofonica, televisiva e fotografica, legata alla presente iniziativa senza avanzare nessuna pretesa economica.
Art. 6 – Tutela della privacy I dati personali raccolti attraverso il presente concorso saranno trattati ai sensi del Regolamento 2016/679 (GDPR). In particolare, Biotecnologi Italiani, in qualità di responsabile del trattamento, richiede ai partecipanti unicamente i dati personali necessari al fine del corretto svolgimento del concorso. I dati raccolti nell’ambito del presente concorso verranno inoltre trattati in forma elettronica e cartacea ai soli fini istituzionali e/o connessi alla presente iniziativa. I soggetti cui si riferiscono i dati personali raccolti hanno il diritto in qualunque momento di ottenere la conferma dell’esistenza o meno dei medesimi dati e di conoscerne il contenuto e l’origine, verificarne l’esattezza o chiederne l’integrazione o l’aggiornamento, oppure la rettifica (artt. 15 e 16 del GDPR). Inoltre, gli Interessati hanno il diritto di chiedere la cancellazione, la limitazione al trattamento, la revoca del consenso, la portabilità dei dati nonché di proporre reclamo all’Autorità di controllo e di opporsi in ogni caso, per motivi legittimi, al loro trattamento (art. 17 e ss. del GDPR). Per ulteriori dettagli legati alla privacy policy adottata da Biotecnologi italiani si rimanda al sito ufficiale dell’Associazione: www.biotecnologitaliani.it
Art. 7 – Modifiche Biotecnologi italiani e gli altri partner del presente concorso si riservano il diritto di decisione per quanto non contemplato dal presente Regolamento.
Biotecnologi Italiani ha pubblicato l’Edizione 2021 del “Libro Bianco sulla Professione di Biotecnologo” (scaricabile qui), che nasce dall’analisi dei dati raccolti durante l’indagine che, annualmente, monitora la situazione formativa e occupazionale dei laureati in Biotecnologie.
Al suo interno emerge la fotografia di una professione molto dinamica e piena di potenzialità, ma ancora non adeguatamente compresa e valorizzata dal nostro Paese.
Formazione
Chi intraprende la carriera da biotecnologo viene generalmente da un liceo. Il percorso universitario, in particolare triennale, viene svolto prevalentemente nella stessa regione di origine, ma già a partire dalla magistrale si comincia ad assistere a un progressivo spostamento dal Sud e le Isole verso il centro-nord e l’estero.
Lavoro
Sul fronte lavorativo il 50% circa dei biotecnologi lavora nel pubblico, mentre l’altro 50% nel privato, con una prevalenza nel pubblico (Università) delle fasce più giovani, e nel privato quelle con maggior anzianità. In generale il privato offre contratti più stabili e gratifiche economiche più in linea con le competenze e le responsabilità acquisite.
Nel pubblico invece, anche per le fasce più senior, si osserva un appiattimento verso redditi medio bassi.
La maggior parte dei biotecnologi, che si occupa di ricerca e innovazione, non risulta iscritta ad un ordine professionale e, anche tra gli iscritti, non se ne sente una reale utilità per svolgere il proprio lavoro.
Le criticità
Tra gli elementi più critici emersi vi è la mancanza di un efficace orientamento alla scelta universitaria e al lavoro e un disallineamento tra le competenze acquisite lungo il percorso di studi e quanto richiesto dal mondo del lavoro.
Tra le criticità anche il mancato riconoscimento del ruolo professionale e sociale del biotecnologo che, anche in condizioni critiche come quelle attuali, ha invece dimostrato di saper fornire dati e strumenti utili alla gestione dell’emergenza.
Le Proposte Operative
Per poterla mettere davvero al servizio del Paese è stata rilevata la necessità di lavorare per creare una sinergia positiva tra Accademia, Impresa ed Istituzioni.
A tal fine sono stati identificati tre elementi prioritari su cui è necessario operare:
Il dialogo, tra Accademia e Impresa, per favorire l’interscambio di competenze e la condivisione degli obiettivi formativi
La creazione di ecosistemi che, partendo dalle Università, sappiano costruire sui territori filiere di innovazione che fungano da motore per il lavoro e lo sviluppo locale
Libertà d’Azione, è necessario rimuovere tutti i vincoli di accesso al mondo del lavoro non giustificati da oggettivi motivi di competenza. Vincoli che servono a creare e proteggere rendite di posizione, ingessando il Paese creando barriere all’ingresso che impediscono di mettere le persone giuste al posto giusto per motivi unicamente formali.
Compito del Paese, non va dimenticato, non è solo di formare i Biotecnologi, ma anche di metterli nelle giuste condizioni per fare il loro lavoro: farlo crescere.
_____________________
Per qualunque richiesta o esigenza riguardante il libro bianco è possibile contattare la Segreteria (segreteria@biotecnologitaliani.it).
Sei un biotecnologo (o uno studente in biotech) e vuoi confrontarti sui percorsi professionali con chi ha già maturato un’esperienza importante nel mondo del lavoro?
#Biotecnologitaliani ti propone una serie di 8 webinar per approfondire le varie sfaccettature della professione del biotecnologo:
Mercoledì 3 Febbraio 2021: Affari regolatori
Mercoledì 10 Febbraio 2021: Ricercatore
Mercoledì 17 Febbraio 2021: Innovation Manager
Mercoledì 24 Febbraio 2021: Clinical Research Associate
Mercoledì 3 Marzo 2021: Bioinformatico
Mercoledì 10 Marzo 2021: Medical Writer
Mercoledì 17 Marzo 2021: Post-Doc life
Mercoledì 24 Marzo 2021: Professione Biotecnologo
L’iniziativa è aperta e gratuita per tutti i soci. E’ possibile registrarsi per i singoli webinar (che si terranno via Zoom) a questo indirizzo: https://orientabiotech.eventbrite.it
Anche diverse persone in camice bianco hanno diffuso l’idea (paura?) che questo vaccino, per il solo fatto di essere “genetico”, potrebbe modificare il nostro DNA e quindi trasformarci in Organismi Geneticamente Modificati.
La riposta è NO, ma questo NO va spiegato bene. Proviamo a farlo per punti. 3 punti:
Il primo punto è una premessa.
Noi siamo tutti già geneticamente modificati. Non solo infatti siamo diversi (anche geneticamente) dai nostri genitori, ma soprattutto 1/3 del nostro DNA è formato da decine di migliaia di “retrotrasposoni” (LINE-1, Alu, …), che altro non sono che resti di infezioni virali che negli ultimi 80 milioni di anni sono vissuti alle nostre spalle e che ancora oggi, almeno in parte, mantengono la capacità di spostarsi o duplicarsi nel nostro DNA. Quindi siamo già geneticamente modificati e il nostro DNA continua a modificarsi, anche a causa di questi resti di infezioni virali che si perdono nella notte dei tempi. Interessante il fatto che nessuno di questi retrotrasposoni però derivi da vecchie infezioni da coronavirus.
In breve, è pur vero che l’uomo è andato sulla luna, ma né io né voi saremmo in grado di andarci per oggettiva mancanza di mezzi (non solo infatti serve una specifica preparazione fisica, ma serve anche una navicella spaziale idonea e una base di lancio, un sistema di allunaggio, etc). Quindi, sebbene tutti noi potremmo, in via teorica, andare sulla luna e magari anche creare una colonia, gli oggettivi problemi tecnici rendono la cosa più che improbabile.
Lo stesso vale per il nostro vaccino a mRNA: in linea teorica potrebbe integrarsi nel nostro DNA (pur sempre di materiale genetico si tratta), solo che non ha i mezzi per farlo e quindi non lo fa. Per chi fosse interessato a capire meglio cosa servirebbe al nostro mRNA per integrarsi nel nostro DNA, nell’infografica e in calce è spiegato cosa succede con un virus a RNA che è effettivamente in grado di entrare nel nostro DNA: l’HIV, il virus dell’AIDS, e il perché la stessa cosa non possa succedere con il vaccino.
Il terzo è sperimentale.
Dagli anni ’90 studiamo i vaccini a DNA e mRNA, non solo per capire se e come funzionano, ma anche per stimare i vari rischi, tra cui quello che il loro materiale genetico si inserisca stabilmente nel nostro DNA. I dati ci dicono che il DNA del vaccino può persistere nelle nostre cellule anche fino a 6 mesi, ma comunque NON si integra nel nostro DNA. La probabilità che questo avvenga è infatti 1.000 volte più bassa di quella che la cellula subisca delle mutazioni genetiche naturali.
Questo DNA inoltre non gira per l’organismo, ma resta localizzato al sito di iniezione e lì attiva la nostra risposta immunitaria, quindi, anche nella remota possibilità che si dovesse integrare in qualche cellula muscolare, è di fatto impossibile trasmetterlo ad un eventuale figlio.
HIV è capace di integrarsi nel nostro DNA, ma non è una cosa banale. Il primo passo per l’HIV è fare in modo che il suo RNA diventi DNA. Per farlo servono almeno 3 cose: un enzima (Trascrittasi inversa) capace di trasformare l’RNA (a singolo filamento) in una doppia elica di DNA, un innesco per il processo (e questo il virus lo ruba dalle nostre cellule, un tRNA che usa come “primer”) e infine delle sequenze specifiche sul proprio RNA (Primer Binding Site, PBS) che permettano al primer di attaccarsi e all’enzima di trasformare l’RNA virale, e solo quello, in DNA.
Non è finita qui. A questo punto è necessario che questo nuovo “DNA virale” entri nel nucleo delle nostre cellule e vada a contatto con il nostro DNA. Il processo non è banale è infatti il virus si è evoluto per creare un complesso di proteine (tra cui ad esempio quelle del Capside, l’involucro esterno del virus) che decorano il DNA e lo guidano attraverso i pori nucleari.
Una volta dentro usa un altro enzima, che si è portato da casa, un’integrasi per entrare finalmente nel nostro genoma. Per fare tutto questo il genoma dell’HIV è dotato di 9 geni che gli consentono di produrre ben 18 proteine che servono a portare a casa il risultato.
L’mRNA del vaccino per COVID-19, per contro, contiene solo la sequenza per produrre la proteina Spike di SARS-CoV-2 e attivare così la nostra risposta immunitaria. NON ha né la sequenza PBS né una trascrittasi inversa, non forma il complesso necessario a entrare nel nucleo della cellula e non ha un’integrasi per inserirsi nel DNA.
Inoltre, non da ultimo, essendo un RNA messaggero, in 12-48 ore massimo sparisce del tutto (l’mRNA infatti serve solo a portare istruzioni e, una volta “letto”, viene rapidamente degradato dalla cellula per far posto a nuove istruzioni).
Da 0 a 100 in pochi mesi. Adesso, dopo questo bombardamento informativo continuo, cosa sappiamo realmente sul Coronavirus? Come possiamo gestire tutta questa mole di informazioni?
ANBI e F.I.Bio., le Associazioni dei biotecnologi si uniscono e diventano #Biotecnologitaliani! Come ogni Associazione che si rispetti, ha però bisogno di un logo che la rappresenti, capace, con pochi semplici tratti, di raccontarla. Aiutaci a trovare il logo giusto per #BiotecnologiItaliani, partecipa (o invita a partecipare) al concorso : “Disegna il nuovo logo di Biotecnologi Italiani!“
Invia le tue proposte entro il 31 Ottobre 2020!Il concorso mette in palio per tutti i finalisti: 1 Anno di iscrizione a Biotecnologi Italiani (comprensivo di accesso gratuito a tutte le iniziative e i servizi offerti dall’associazione).
Per il vincitore: 3 Anni di iscrizione a Biotecnologi Italiani (comprensivo di accesso gratuito a tutte le iniziative e i servizi offerti dall’associazione)