Siamo bombardati ogni giorno da notizie discordanti e troppo spesso assistiamo anche a discussioni tra più o meno sedicenti esperti (mascherine sì, mascherine no [comunque SI e non fanno venire i tumori…], plasma sì, plasma no, etc…). Non abbiamo bisogno di tutto questo (avanspettacolo).
Ecco perché abbiamo aderito al decalogo di autodisciplina proposto dal Patto Trasversale per la Scienza – PTS e l’abbiamo voluto trasformare in una infografica di facile lettura. Uno decalogo pensato per gli esperti, ma utile a tutti, per capire chi sta facendo bene il suo lavoro (di esperto) e chi no.
Sei un appassionato di scienza e vuoi saperne di più sulle biotecnologie? Sei uno studente e stai pensando al tuo futuro? Sei un biotecnologo e vuoi approfondire alcuni temi?
Il presidente di ANBI, Davide Ederle, sarà tra i relatori dell’evento formativo organizzato dall’ Università degli Studi dell’Insubria.Il suo intervento: “Essere Biotecnologi Oggi” presenterà le caratteristiche della professione e i differenti sbocchi, concentrandosi principalmente sul significato e l’importanza di essere un biotecnologo oggi.
L’evento si terrà il 26 Maggio 2020 dalle 9 alle 18 tramite la Piattaforma Microsoft Teams
Per informazioni contattare Gianluca Molla: Gianluca.molla@uninsubria.it
Mai come durante una pandemia come quella che stiamo vivendo si capisce l’importanza di un coinvolgimento attivo e positivo di tutti. Ecco perché è bello vedere pubblicare da Nature una Lettera in cui si presentano le “Flash Recommendations for COVID-19 emergency” prodotte dal Foro regionale per la Ricerca e l’Innovazione della Regione Lombardia (https://www.nature.com/articles/d41586-020-01502-6) che ha visto anche alcuni biotecnologi coinvolti nella stesura*.
Come ANBI vorremo qui sottolineare in particolare 3 punti delle Raccomandazioni elaborate dal Foro lombardo, perché ci stanno storicamente a cuore e anche oggi guidano la nostra azione:
1- COMUNICAZIONE. Abbiamo bisogno di una comunicazione corretta, positiva e basata sull’esempio, che possa aiutare nella creazione di una coscienza collettiva che supporti azioni virtuose.
2- TEST. Servono test per monitorare l’andamento del contagio. L’Italia ha un capitale umano invidiabile di professionisti capaci, operanti nelle Università, nei Laboratori clinici, nei Centri di Ricerca pubblici e privati, che potrebbero essere messi nelle condizioni di diventare protagonisti di un movimento collettivo di salvaguardia della salute pubblica. E’ sufficiente allentare temporaneamente alcuni aspetti normativi e burocratici per consentire a migliaia di professionisti di svolgere analisi cliniche a fini diagnostici che andrebbero a migliorare lo studio epidemiologico dell’andamento di COVID-19 in Italia, e a salvare vite umane.
3- CITIZEN SCIENCE. La scienza non è degli scienziati, è un bene di tutti e deve essere fruibile e coinvolgere i cittadini. Solo grazie ad un coinvolgimento attivo della cittadinanza si possono sostenere e rafforzare azioni di contrasto dell’epidemia soprattutto per le fasce di popolazione più a rischio, che spesso sono anche quelle più difficili da raggiungere con le azioni formali delle Istituzioni.
Questi sono esempi concreti di come rendere la lotta al COVID-19 un patrimonio collettivo, dove i cittadini diventano protagonisti e agiscono responsabilmente per perseguire un obiettivo comune, a fianco degli scienziati e gli innovatori, e come parte integrante di un processo di condivisione e compartecipazione nella ricerca e nell’innovazione che è fondamentale per aumentare ed integrare l’impatto delle azioni degli “esperti” e della “politica”.
* Il Foro è un organo consultivo indipendente costituito da 10 esperti internazionali del rapporto scienza, innovazione e società. Il Foro è coordinato per Fondazione Giannino Bassetti da Angela Simone, biotecnologa esperta di processi comunicativi, public engagement soprattutto in ambito europeo e in passato membro del Collegio dei Probiviri ANBI. Tra gli esperti siede anche Francesco Lescai, biotecnologo esperto in bioinformatica e da anni attivo nel rapporto scienza e società anche a livello europeo, nostro socio fondatore e primo Presidente.
Il presidente ANBI, Davide Ederle, interverrà alla giornata di presentazione del corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Industriali organizzata dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Sarà un’occasione per parlare del ruolo del biotecnologo e di quali competenze servono per diventare non semplici ricercatori, ma innovatori.
L’evento si terrà il prossimo 20 Maggio 2020 alle ore 14.30
L’Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani, in collaborazione con il Coordinamento Nazionale dei Corsi di Studio in Biotecnologie e Assobiotec News, Promuove l’evento “Biotecnologie? Perchè si!”.
L’evento è aperto a studenti e insegnanti delle scuole superiori che vogliono conoscere più da vicino il mondo delle biotecnologie e si svolgerà il 29 Maggio 2020 dalle ore 15:00 alle ore 17:00 tramite piattaforma Cisco Webex
E’ possibile utilizzare il plasma contro il Coronavirus? Sì, ma senza false illusioni. Non può essere una cura definitiva, a basso costo.
L’isolamento del plasma (plasmaferesi – vedi figura ?) ed il suo uso a scopi terapeutici è studiato da circa 100 anni. https://www.scitechnol.com/…/100-years-of-plasmapheresis-70… , quello dei sieri da ancor di più. In questo caso specifico si tratta di Plasma ottenuto da persone che hanno superato la malattia e sviluppato anticorpi specifici che possono essere utilizzati per curarla (Convalescent Plasma). Questo approccio è stato utilizzato ad esempio anche per combattere l’epidemia di Ebola del 2013: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4542597/
Premesso questo cosa si può dire di questa terapia per Covid-19? I dati sono molto incoraggianti. Nella maggior parte dei casi si hanno miglioramenti senza, per ora, segnalazioni di particolari effetti collaterali (a differenza di quanto avviene ad esempio con alcuni farmaci come l’idrossiclorochina o l’eparina). Molto toccante poi il caso di Pamela e la sua gravidanza complicata dal Covid-19. https://milano.corriere.it/…/mantova-pamela-vincenzi-mamma-…
Perché dunque non si usa su tutti questa terapia?
Innanzitutto perché non è banale (vedi figura in basso) trovare donatori di qualità che abbiano tutte le carte in regola per dare plasma con un buon numero di anticorpi (questo numero varia inevitabilmente da donatore a donatore – puoi averne uno “buono” e un altro “scarso”), siano (uomini) in buona salute e abbiano tutti i requisiti previsti dalla legge che serve a tutelare donatori e trasfusi (https://www.gazzettaufficiale.it/…/2…/12/28/300/so/69/sg/pdf), tanto che lo studio Pavia-Mantova ha potuto arruolare un basso numero di donatori tra quelli candidati.
In secondo luogo perché un donatore non puoi spremerlo. Si può donare il plasma non più di 4-20 volte l’anno (in base ai livelli di emoglobina del donatore).
Con ogni donazione puoi aiutare massimo 1-2 persone. Numeri che non si addicono certo a terapie applicabili su larga scala.
La risposta immunitaria non sappiamo ancora quanto a lungo duri, ma con il tempo il titolo anticorpale (il numero di anticorpi specifici nel sangue) è destinato a scemare. Questo significa che questo approccio è efficace solo nel breve termine.
Se ci fosse un ritorno della malattia, avremmo una nuova produzione di anticorpi nei soggetti contagiati e, dopo circa un mese dalla sua riesplosione, avremo di nuovo del plasma utilizzabile (siamo convinti che sia una buona strategia?).
Trasfondere plasma crea uno squilibrio nei processi coagulativi di per sé già compromessi da Covid-19. Non è detto quindi che per tutti i pazienti si possa procedere col trattamento.
Quindi? Quindi servono i biotecnologi. Servono per trasformare questo approccio, che funziona nel breve termine su piccola scala, in uno che funzioni su larga scala nel lungo termine, per vederci pronti ad intervenire il giorno 0 quando il SARS-CoV-2 si ripresenterà alla nostra porta. E, c’è da crederci, si ripresenterà. Sia chiaro, non lo dice solo l’ANBI, lo dice anche l’AVIS e tutti coloro che operano nel settore. Come sempre, meglio credere a loro che a whatsapp. https://www.avis.it/…/covid-19-plasma-iperimmune-e-fake-ne…/
ANBI è intervenuta nell’edizione 2020 di StemInTheCity, iniziativa organizzata dal Comune di Milano, all’interno del contenitore Biotech Camp On Air, promosso da Edizioni Green Planner, pensato per far conoscere le biotecnologie e il loro contributo, in particolare per un’economia circolare, ai cittadini e in particolare ai ragazzi che devono scegliere il proprio percorso professionale.
E’ possibile visionare i vari contributi della giornata a questo indirizzo:
Sei un biotecnologo (o uno studente in biotech) e vuoi confrontarti sui temi chiave per il tuo presente e il tuo futuro? ANBI ti propone una serie di webinar per esserti vicino anche durante il lockdown (e oltre!). I webinar sono suddivisi in cinque sezioni: Professione, Formazione, Impresa, Carriere, Scuola.
I webinar sono riservati ai soci ANBI. Se non ti sei ancora iscritto puoi farlo al seguente link: http://www.biotecnologi.org/iscriviti/. Possono iscriversi ad ANBI: studenti, laureati e operatori del settore biotech.
Questi i Webinar del primo semestre:
Mercoledì 22 Aprile 2020 h 21:00 | Professione | Davide Ederle | Professioni che richiedono CFU e riconoscimento crediti
Mercoledì 29 Aprile 2020 h 21:00 | Carriere | Maurizio Bettiga | Essere un biotecnologo industriale oggi.
Giovedì 7 Maggio 2020 h 21:00 | Formazione | Alessandria Bosia | Ho una (buona) idea. E adesso?
Giovedì 14 Maggio 2020 h 21:00 | Scuola | Carmela Iosco | Missione Scuola. A che punto siamo?
Giovedì 21 Maggio 2020 h 17:00 | Imprese | Maria Grillo | Tesi in azienda: Cereal Docks e le opportunità del progetto Campus.
Giovedì 28 Maggio 2020 h 21:30 | Carriere | Francesco Lescai | Essere Biotecnologi in un mondo digitale: percorsi professionali in Bioinformatica e Biologia computazionale.
Giovedì 4 Giugno 2020 h 21:00 | Formazione | Fabio Fais | Fare R&D in ambito farmaceutico.
Giovedì 11 Giugno 2020 h 20:00 | Imprese | Irene Acerbi | l biotecnologi in azienda: il caso Copan.
Giovedì 18 Giugno 2020 h 21:00 | Professione | Davide Ederle | ANBI: il punto dopo il primo semestre.