Ecco i finalisti della categoria Illustrazioni del Concorso Biotechjob 2020 – L’emergenza: cosa fanno i biotecnologi
“La Ricerca: lo “strumento” per il progresso” – Alessia Favale, finalista
Il biotecnologo è una figura risolutiva nell’affrontare emergenze come virus, malattie o problematiche ambientali, perché usa la ricerca e i suoi risultati per trovare e creare soluzioni concrete che consentano una vita migliore, per tutti.
“Biotecnologie: da sempre al nostro fianco” – Anna Tessari, finalista
In molti pensano che quella del biotecnologo sia una professione nuova. Eppure, guardando meglio, le biotecnologie non solo permeano la nostra vita di oggi, ma sono al nostro fianco da migliaia di anni, aiutandoci a salvaguardare la nostra salute, il nostro cibo e l’ambiente. l biotecnologi, con gli strumenti che l’epoca offriva loro, si sono sempre adoperati prima, durante e dopo ogni emergenza della storia umana, nell’aiutare a prevenirla, gestirla e risolverla trasformando il sapere in fare. Le biotecnologie e i biotecnologi dunque sono sempre stati al nostro fianco e continueranno sempre ad esserlo.
“Nelle mani di un Biotecnologo” — Beatrice Tulli, finalista
l biotecnologo contribuisce, anche nell’attuale emergenza, in molti modi: dall’analisi dei campioni al sequenziamento del genoma virale, dalla ricerca di un vaccino o di un nuovo farmaco fino ad una corretta divulgazione scientifica. Contribuisce con il proprio bagaglio di competenze, ma anche con la propria passione e intelligenza, pronto a mettersi in gioco per trovare risposte e soluzioni che ancora non esistono, ma sa essere essenziali per vincere la sfida pandemica.
“Tra le emergenze e le persone” – Francesca Murari, finalista
Le emergenze sono tante, infinite. Molto spesso passano inosservate perché prevenute o bloccate sul nascere. Questo grazie a chi spende la propria vita ad affrontarle prima che diventino un problema, prima che arrivino a toccare la vita delle persone. Biotecnologi, medici, e tutti i ricercatori in generale, lavorano da sempre in prima linea contro qualunque emergenza, e il loro cordone di sicurezza funziona così bene che molto spesso non ci accorgiamo nemmeno della sua esistenza. Covid-19 ci insegna il valore inestimabile del loro lavoro, che andrebbe sostenuto e valorizzato sempre, non solo quando l’emergenza supera gli argini ed entra nelle nostre vite.
“Vivere l’emergenza sulla propria “pelle” (body-painting con colori fluorescenti) — Gianluca Montarello, finalista
ll biotecnologo ce l’ha nel suo DNA il bisogno di cercare sempre di capire e trovare soluzioni alle sfide che ha davanti. E’ questa la Biotech Mind: il non sedersi mai davanti ai problemi, ma lavorarci giorno e notte per affrontarli e risolverli in modo innovativo e intelligente.
“Super Biotech: a response for every type of emergency” — Giovanni Davide Barone, finalista
Il biotecnologo trova nel metodo scientifico i suoi superpoteri, nella scienza le ‘armi’ per combattere le emergenze, dal COVID-19 all riscaldamento globale, proteggendo la terra e chi la abita.
“Biotecnologi, questi sconosciuti” — Pietro Zanella, finalista
Durante questi ultimi mesi, il mondo della sanità e della ricerca ha occupato il dibattito pubblico. Scienziati di tutto il mondo sono stati interpellati, ascoltati e criticati. Per l’opinione pubblica però non è ancora chiaro il ruolo del biotecnologo e come questa professione sia stata coinvolta nell’emergenza. Il lavoro del biotecnologo non si svolge soltanto in laboratorio, ma ha un ruolo chiave in tutte e tre le fasi dell’emergenza, molto spesso al confine tra scienza, istituzioni, imprese e società.
“Biotech signaling pathway” — Rita Lauro, finalista
Come funziona il lavoro di un biotecnologo durante l’emergenza? Come un cellula!
Con l’arrivo di un potenziale nuovo agente patogeno la prima cosa che fanno i biotecnologi è quella di attivarsi, come dei recettori, e trasmettere il segnale di pericolo. Quando il segnale arriva (nel nucleo) ecco che i biotecnologi di tutto il mondo iniziano a ricercare soluzioni. Trovata la soluzione, questa viene prodotta e trasportata dove serve, per risolvere l’emergenza.